25 Luglio 2022

I consigli di GogoVerde su come combattere la Popillia Japonica

Piccoli e fastidiosi coleotteri di colore verde e provenienti dal Giappone si annidano ogni anno nei giardini e tra le colture di tutto il mondo, provocando diffusi stati di ansia tra giardinieri ed agricoltori, spesso all’oscuro di un nuovo metodo per attaccare l’insetto che, per sua natura, si adatta bene al clima e alle colture locali, diventando un vero e proprio nemico da allontanare al più presto.

Oggi GogoVerde è qui per voi, pronto a suggerirvi come preservare la salute delle vostre colture, proteggendole dalla furia distruttrice della Popillia Japonica.

Scopriamo insieme quali sono le sue caratteristiche e quali sono i metodi utili a tenerla lontana.

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Quali sono le caratteristiche della Popillia Japonica?

Anche nota come coleottero killer, la Popillia Japonica rappresenta un pericolo per le colture europee fin dal 2017, anno in cui pare essere stata portata nel nostro paese tra carichi di merce partiti da Oriente.
Trattandosi di una specie nuova per le nostre terre, gli esperti stanno ancora oggi monitorandone i comportamenti e la diffusione. Ciò che è stato fino ad ora appurato riguarda il fatto che le larve di Popillia Japonica si nutrono di graminacee, soprattutto delle radici delle stesse, mentre gli esemplari adulti amano cibarsi di oltre trecento specie diverse, comprendenti le piante da frutto, decorative e spontanee.

Il ciclo vitale del coleottero è di circa un anno. Le uova si schiudono, almeno nelle latitudini europee, tra il mese di maggio e di luglio in circa due settimane. Gli esemplari adulti sono in grado di deporre anche sessanta uova per ogni ciclo vitale.

Oltre al repentino e imprevedibile aumento degli esemplari, è intuibile come si tratti di una specie dannosa in ogni stadio della sua vita:

  • durante la fase di larva provoca ingenti danni alle colture erbacee, in modo particolare ai tappeti erbosi, privandoli delle radici e, consequenzialmente, impedendo loro di ricevere in estate una sufficiente quantità d’acqua;
  • in fase adulta, invece, i danni principali sono inferti all’agricoltura, dove foglie, fiori e frutti di un inestimabile quantitativo di colture diverse vengono divorate in un breve tempo, con conseguenze rilevanti sia dal punto di vista economico, sia per la stessa sopravvivenza delle specie vegetali.

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Come combattere la Popillia Japonica?

Dopo esaminato le caratteristiche della Popillia Japonica e, soprattutto, i rischi che porta con sé è arrivato il momento di scoprire come allontanarlo dalle colture.

Gli insetticidi tradizionali non sono in grado di eliminare o allontanare definitivamente il coleottero killer, così come accade per la maggior parte dei prodotti presenti in commercio ed abitualmente utilizzati per liberare i propri spazi verdi dalla presenza di fastidiosi insetti. Ciò che consigliano gli esperti, piuttosto, è agire con delle vere e proprie trappole.

Un aiuto è rappresentato dall’olio di neem, contenente un principio attivo, l’azadiractin, sgradito alla Popillia Japonica. Si tratta di un prodotto utilizzato anche nell’agricoltura biologica e per questo motivo sicuro da impiegare anche sulle piante attaccate dall’insetto destinate alla tavola.

Le trappole restano però la più valida alternativa. Posizionandole in una zona distante dalle piante e cosparse di un’essenza floreale utile ad attrarre le femmine o del feromone sessuale capace di avvicinare i maschi, sono in grado di essere percepite dagli insetti a svariati metri di distanza.

Come in tutti i casi, però, prevenire è meglio che curare. Seppure siano presenti metodi utili per eliminare l’insetto dalla zona di competenza, la scelta migliore resta quella di monitorare nel corso della stagione il proliferare degli insetti e risolvere il problema all’origine. A ciò contribuisce, in Europa, il sistema fitosanitario, incaricato di scovare i punti d’accesso della Popillia Japonica e cercare in ogni modo di impedirne la proliferazione, salvaguardando così la vita delle colture locali.

 

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