30 Novembre 2022
Talea di Timo: come e quando effettuarla
Processo utilizzatissimo in ambito botanico, la talea rappresenta il modo più semplice e veloce per facilitare la crescita di nuove piantine. Questa tecnica, effettuata mediante un rigoroso procedimento, consiste nel prelevare i rametti della pianta e farli radicare.
Tra le piantine maggiormente soggette a questo tipo di trattamento rientra il timo. Questa specie officinale sempreverde, protagonista di numerose ricette della cucina mediterranea, è caratterizzata da importantissime proprietà benefiche e da un forte odore balsamico, capace di attribuire aromi particolarmente intensi ai piatti.
Di seguito, quindi, tutte le tecniche necessarie a realizzare in modo corretto una talea di timo.
Talea di timo: cosa sapere prima di iniziare
Prima di realizzare una talea di timo, è necessario comprendere alcuni aspetti importanti.
Per prima cosa bisogna procurarsi tutto l’occorrente: timo, cesoie e terriccio. Ora siamo pronti per realizzare una corretta talea di timo, a patto che questa venga fatta nel periodo indicato. Nonostante in molti tralasciano questo dettaglio, in realtà un’operazione del genere deve essere obbligatoriamente svolta in primavera inoltrata, tra aprile e maggio, o, in alternativa, durante l’autunno.
Piante come quelle aromatiche necessitano, infatti, di temperature medie e un minimo di umidità per crescere rigogliose. Di conseguenza, il periodo estivo e i mesi freddi sono sconsigliati, in quanto, con molta probabilità, il timo non riuscirebbe a sopravvivere.
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Talea di timo: come farla
Come brevemente anticipato nel paragrafo introduttivo, la talea viene eseguita mediante l’utilizzo di rami. Pertanto, di fondamentale importanza è selezionare il rametto da cui ottenere una nuova piantina. In tal senso, un consiglio è quello di optare per una pianta timo di più di due anni e in buona salute, così da evitare eventuali problematiche nella crescita.
Per la talea è altresì consigliato l’uso dei rametti laterali, giovani e non ancora eccessivamente verdi, idealmente già lignificati.
Al fine di favorire la crescita di nuove e profumate erbe aromatiche, basterà tagliare i rami selezionati in bastoncini di lunghezza non superiore ai 10 cm, eliminare le foglie, rifinire il taglio alle estremità e, infine, interrare i rametti, avendo cura di sotterrare circa la metà di questi ultimi.
Per quanto riguarda l’utilizzo di concime e terriccio, in realtà, essendo la talea un procedimento facile da effettuare e il timo una pianta tutt’altro che complessa da far radicare, basterà utilizzare del semplice terriccio universale. Questa soluzione è in grado di favorire la crescita di nuove piante anche senza l’ausilio di ormoni radicanti o prodotti simili.
Come prendersi cura della talea
Il processo di piantagione di nuove piantine di timo non termina certo con l’interramento dei rametti. Al termine del processo è, infatti, necessario prendersi cura della talea proprio come se fosse una piantina giovane.
In virtù di quanto appena detto, questa dovrà essere posizionata in maniera tale da poter assorbire la luce del sole e, in aggiunta, dovrà essere contenuta all’interno di un terriccio costantemente umido. Proprio l’irrigazione rappresenta uno degli aspetti di maggior rilevanza. Essa, infatti, permetterà al timo di crescere all’interno di un ambiente dal grado di umidità sempre ottimale, sia in autunno sia in primavera.
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Trapianto definitivo della piantina
Nella maggior parte dei casi, lo spostamento della piantina in un nuovo vaso avviene qualche mese dopo il radicamento. Se la talea viene effettuata nel periodo autunnale, la pianta potrebbe essere pronta al travaso in primavera. Viceversa, qualora i rametti venissero interrati durante l’autunno, il trapianto dovrà essere svolto non prima di ottobre.